Vieni amore mio, chiudi gli occhi che ti porto in un luogo incantato.
E’ il regno degli elfi, dei folletti, degli gnomi, delle fate,
ci sono magie, fiori giganti, felci, epatiche, alberi abitati da ninfe.
Vedi nella radura quelle sfere opalescenti che salgono al cielo,
sono create da elfi che conoscono il passato e il futuro e imprigionano
In ogni bolla un qualcosa che succederà o che è successo.
Ascolta il suono delle foglie blu di quegli alberi, sono i folletti che le fanno vibrare
creando la poesia, attraverso i suoni cristallini la musica, la fiaba.
Ci sono molti biancospini superato quel ruscello, sono abitati dalle fate dell’aria,
vestite con l’aria azzurra del cielo, sono la memoria del tempo che scorre ,
colorano il cielo con il volo delle farfalle e il tremore del cuore degli innamorati.
Dove le nebbie abbandonano in ritardo le colline che ci circondano,
vivono le fate dell’aria: sono invisibili, non possiamo vederle,
ma sono capaci di grandi prodigi, creano l’ovatta con cui sono fatte le nuvole,
sono loro che fanno volare le balene nell’aria e dipingono gli arcobaleni e le comete.
In questo incanto ci sono anche fate che danzano sopra refoli di vento
cantando canzoni che sono magie capaci di colorare la notte con le luci delle lucciole .
Quelle piante, flessuose come corpi di donna, che si muovono come ali
su fiocchi di piuma, sono ninfe piene di stupore e di amore per il dio Pan
che suona il flauto divino, facendo risaltare il l’armonia del silenzio.
Vedi adesso ci sono fiammelle e piccole sfere di fuoco che cambiano forma
a seconda del vento, sono prodotte da esseri timidissimi e dolci: gli gnomi,
che abitano tra le felci e i muschi, maestri nell’arte della oreficeria,
capaci di incastonare il fremito delle sostanze: estraggono l’oro dalla luce dell’aria,
l’argento dalla luce della luna, le gemme dal mormorio dell’acqua.
Questo è il mondo del sogno, il dipinto infinito della notte, il gioco del mago,
questo è un ricciolo della luna, questo è il mondo dove è nato il nostro amore.
Enrico Garrou dipinto di Yaioy Kusama
