Cara Elena, si è vero. Durante la guerra una fascia di larici verso il mio paese (Ghigo di Prali, Val Germanasca, una valle di minatori per via delle miniere di talco, una valle di gente povera circondata da vallate ricche come quella del Sestriere) venne tagliata per fare legna e riscaldare le case. Dopo nel dopoguerra si piantarono degli abeti e pini al posto dei larici, con una crescita negli anni rigogliosa.E’ una zona di ripopolamento della forestale negli anni 50. Un caro abbraccio
Ci è passato il vento lì? O la scure dell’ uomo?
La scure dell’uomo.
Qui, intendevo, hanno lasciato i larici. 😐
Cara Elena, si è vero. Durante la guerra una fascia di larici verso il mio paese (Ghigo di Prali, Val Germanasca, una valle di minatori per via delle miniere di talco, una valle di gente povera circondata da vallate ricche come quella del Sestriere) venne tagliata per fare legna e riscaldare le case. Dopo nel dopoguerra si piantarono degli abeti e pini al posto dei larici, con una crescita negli anni rigogliosa.E’ una zona di ripopolamento della forestale negli anni 50. Un caro abbraccio